COVID-19 riduce la risposta immunitaria dopo la vaccinazione, mostra la ricerca

Un'immagine rappresentativa di una cellula di coronavirus.  — Unsplash/File
Un’immagine rappresentativa di una cellula di coronavirus. — Unsplash/File

Uno studio ha rivelato che la qualità della risposta immunitaria è stata indebolita in quelle persone che avevano sofferto del virus COVID-19 prima dei loro colpi di vaccinazione.

Inoltre, lo studio ha anche rilevato che il livello della “cellula immunitaria chiave” che prende di mira il virus COVID-19 è stato riscontrato meno nelle persone vaccinate affette da COVID-19 rispetto a quelle che sono state vaccinate e non hanno contratto il virus.

Il COVID-19 è iniziato a Wuhan in Cina e si è diffuso in tutto il mondo infettando miliardi di persone.

Lo studio pubblicato sulla rivista Immunity ha anche suggerito che le persone vaccinate sono più sicure e più protette dal virus rispetto a quelle non vaccinate.

Guidato da Mark M. Davis, microbiologo e direttore dello Stanford Institute of Immunity, il team di ricercatori ha analizzato come il COVID-19 – noto anche come SARS-CoV-2 – e il suo vaccino influenzano la risposta immunitaria del corpo.

Lo strumento progettato per studiare la risposta, chiamato cellule T CD4+ e cellule T CD8+, coordina la risposta immunitaria al virus aiutando a eliminare l’infezione dal corpo.

Lo studio SARS-CoV-2 ha evidenziato che il vaccino Pfizer-BioNTech utilizza alcune parti di COVID-19 per avviare la risposta del sistema immunitario senza infezione.

I ricercatori hanno studiato i dati ottenuti dalle cellule del sangue di tre gruppi di volontari. Uno che non era mai stato contagiato ma ha ricevuto due vaccinazioni. Il secondo gruppo di volontari è stato infettato e ricevuto e sono stati inoculati con due colpi di vaccino. Il terzo gruppo comprendeva persone che avevano contratto il virus e che non avevano ricevuto vaccini.

Lo studio ha rilevato che le persone che non avevano mai contratto il virus e che erano state vaccinate avevano una forte risposta alle proteine ​​del virus.

Inoltre, secondo lo studio, queste cellule T hanno prodotto diversi tipi di molecole di segnalazione cellulare chiamate citochine, che reclutano altre cellule immunitarie, comprese le cellule B produttrici di anticorpi, per combattere i patogeni.

D’altra parte, il secondo gruppo di persone vaccinate dopo l’infezione è stato visto con livelli più bassi di produzione e funzionalità cellulare, osserva lo studio.

I ricercatori hanno anche osservato una minore produzione di cellule T CD8+ nelle persone del secondo gruppo rispetto a quelle del primo gruppo di persone.

I ricercatori, quindi, hanno concluso che COVID-19 danneggia la risposta delle cellule T CD8+ e hanno suggerito che è necessario sviluppare vaccini che potrebbero aumentare in particolare la produzione di risposte delle cellule T CD8+ in quelle persone precedentemente infettate dal virus.

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